Le statue di Demetra e Kore-Persephone nel teatro di Hierapolis

https://doi.org/10.34780/cozv-cg6z

Autores

  • Marco Galli [Autor]

Resumo

Le statue femminili panneggiate che sono oggi nuovamente esposte nel teatro di Hierapolis dopo il suo restauro, costituiscono certamente due esempi di alto livello qualitativo della plastica microasiatica di età imperiale. Sebbene tutte e due le sculture non sono state oggetto di particolare attenzione negli studi specialistici, esse sono da considerarsi delle riprese del tutto originali di modelli precedenti poi riutilizzati nel prestigioso arredo della nuova scaenae frons di età severiana. Dal punto di vista formale e stilistico la prima statua acefala nella edicola sud è da considerarsi chiaramente come copia primo imperiale di una creazione originale della plastica tardoellenistica. Sulla base di due altri eccezionali confronti da Mileto (II sec. a.C.) e da Aphrodisia (età severiana), i quali furono già riconosciuti da Andreas Linfert come repliche di un tipo molto famoso, anche il terzo esemplare di Hierapolis, il meglio conservato, rimanda all’esistenza di un prototipo comune all’interno della produzione artistica pergamena. In relazione all’interpretazione dell’originale, precise corrispondenze iconografiche rilevate all’interno della famosa serie delle c. d. Sacerdotesse di Demetra di Smirne riconducono convincentemente ad una famosa statua di culto di Demetra di ambito pergameno. Riguardo alla seconda statua esposta nella edicola nord, caratterizzata da un ricco panneggio e da un’elevata qualità esecutiva, numerose corrispondenze permettono di riconoscervi a prima vista il famoso tipo della c. d. Fortuna Braccio Nuovo: si tratta di una ripresa di età imperiale di un prototipo tardoclassico, che in quasi tutte le repliche riproduce la personificazione di Fortuna/Tyche con cornucopia e timone. Le uniche eccezioni sono costituite proprio dall’esemplare di Hierapolis (traianeo-adrianeo) e da una sua eclatante replica preveniente da Villa Adriana (forse evocativa dei famosi charonia della Valle del Meandro), come mostrano chiaramente la testa con velo frangiato, il gesto dell’anakalypsis, la presenza della fiaccola; solo per la statua di Hierapolis è riconoscibile la rara rappresentazione delle infulae come attributo sacrale. L’analisi iconografica e la nuova documentazione relativa al culto di Plutone e Kore nel Ploutonion di Hierapolis permettono di concludere per entrambe le statue panneggiate di Hierapolis e Tivoli una comune rappresentazione di Kore-Persephone. In conclusione, le venerabili e antiche immagini divine di Demetra e Kore-Persephone evocavano nel nuovo teatro severiano con particolare suggestione la memoria religiosa e culturale della Città Sacra.

Palavras-chave:

Hierapolis, Scultura, Teatro, Demetra, Kore

Publicado

2024-11-27

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Como Citar

Galli, M. (2024) «Le statue di Demetra e Kore-Persephone nel teatro di Hierapolis», Istanbuler Mitteilungen, 66, pp. 161–224. doi:10.34780/cozv-cg6z.